Il Progetto

BIRU Srl Agricola nasce dal desiderio di Stella e Marco Boglione di far rinascere l’Isola di Culuccia attraverso la produzione di prodotti agroalimentari di altissima qualità, nel rispetto della natura, del paesaggio e della storia dell’isola. La Culuccia conosciuta anche come Isola delle Vacche è rimasta semi deserta e in stato di abbandono per 35 anni, durante i quali la macchia mediterranea ne ha ricoperto molta parte. Il lavoro di valorizzazione dell’Isola è stato intrapreso da Stella e Marco con la preziosa collaborazione dell’amico Luciano Molino, imprenditore e gallurese DOC. Il primo intervento ha riguardato la riapertura dei vecchi sentieri e di 15 km di strade bianche carrabili. Per la precisa identificazione delle stesse, ormai ricoperte dalla vegetazione, sono risultate preziose le foto aeree dell’Aviazione Militare delle Forze Alleate scattate nel periodo risalente alla fine della seconda Guerra Mondiale. La superficie totale dell’Isola è pari a circa 300 ettari di pertinenza di due stazzi. Sono presenti numerosi recinti, ricoveri e abbeveratoi per animali; alcuni orti e due vigne che poco alla volta saranno recuperati per le funzioni originarie. Olio, mirto, gin, vino, miele e carne bovina, ostriche e altri frutti di mare saranno i fiori all’occhiello della produzione dell’Azienda Agricola di Culuccia.

LA STORIA DELL’ISOLA E DI ZIU AGNULEDDU

L’Isola di Culuccia è stata fino al 1996 di proprietà della famiglia Sanna, una famiglia di possidenti conosciuta in tutta la Gallura. Dal 1923 al 1996 l’unico abitante dell’Isola è stato Angelo Sanna, conosciuto da tutti come Ziu Agnuleddu. Arrivato alla Culuccia dopo aver abbandonato il suo lavoro di ufficiale postale a Santa Teresa si ritirò, come un eremita, sulla sua Isola, dove viveva con un cane e una cavalla. Senza acqua corrente, luce elettrica o altre “diavolerie" della modernità, come le chiamava lui. Ziu Agnuleddu viveva sull’Isola allevando maiali, capretti, mucche ricevendo prenotazioni per il suo bestiame da Porto Pozzo, San Pasquale, Santa Teresa e Palau. I capretti della Culuccia erano considerati i migliori della Gallura poiché il pascolo salìno dell’Isola rendeva le loro carni particolarmente saporite. L’Isola era anche una riserva di caccia autogestita; le battute erano l’occasione per Ziu Agnuleddu di mantenere una rete di relazioni politiche, militari e sociali di altissimo livello. Le regole stabilite da Ziu Agnuleddu erano molto rigorose: potevano partecipare solo persone da lui invitate, ad ogni ospite veniva spiegato qual era il territorio dove cacciare e indicato il numero di pernìci e lepri che si potevano abbattere. Qualsiasi persona, compresi politici e militari, non seguisse le sue indicazioni veniva allontanato senza tanti convenevoli. Vista la grandezza della Culuccia Ziu Agnuleddu si muoveva sempre a cavallo e in molte foto è ritratto con la sua cavalla, il cane e il fucile. Per muoversi dall’Isola aveva due barche: un chiattino usato prevalentemente per la pesca e un gozzo in legno che usava per andare alla Maddalena o a Santa Teresa; entrambe le barche erano tenute in una baia chiamata tuttora “Lu Portu di Ziu Agnuleddu". Negli anni ‘50 Ziu Agnuleddu piantò la Vigna in Puntata con vitigni autòctoni galluresi: Vermentino, Pascàle di Cagliari e Nieddu Addosu. Negli anni ‘60 l’Isola di Culuccia attirò le attenzioni di molti investitori interessati ad acquistarla per sviluppare un progetto turistico complementare alla Costa Smeralda, ma il Sanna rifiutò, a prescindere dalla loro importanza, tutte le proposte che gli furono sottoposte. Dal 1970 Ziu Agnuleddu visse sull’Isola in compagnia della signora Angela Fais, l’anno dopo raggiunsero la madre anche i due figli gemelli dei quali Ziu Agnuleddu si prese cura facendogli frequentare la scuola e inserendoli anche nel mondo del lavoro. Nel 1985 a seguito della vittoria di una lista civica capitanata da un amico di Ziu Agnuleddu in tutti gli strumenti urbanistici del comune di Santa Teresa l’Isola di Culuccia è stata dichiarata zona di rispetto ambientale totale. Alla sua morte all’età di 94 anni come indicato nel testamento la proprietà della Culuccia e quanto vi era sopra divenne di proprietà dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Dal 1998 al 2017 l’Isola fu di proprietà di due facoltose famiglie italiane. Il 17 aprile 2017 Marco Boglione è diventato l’unico proprietario dell’Isola di Culuccia.

Il territorio, la flora e la fauna

L’Isola di Culuccia si trova nel territorio comunale di Santa Teresa di Gallura situata a nord est di Porto Pozzo e si affaccia ad EST verso l’Isola dei Gabbiani e ad OVEST verso Conca Verde, a SUD invece è presente la Peschiera dove si coltivano le ostriche. Guardando a NORD-EST è possibile ammirare le isole di Spargi, Spargiotto, Budelli, Razzoli, Santa Maria e la Maddalena; verso NORD-NORD OVEST si scorgono le Isole di Lavezzi, Cavallo e il SUD della Corsica. Dalla terra ferma è possibile raggiungere l’Isola dalla Spiaggia di Porto Liscia, dal mare invece si può sbarcare grazie a tre pontili. La flora e la fauna dell’Isola di Culuccia sono quelle tipiche della Gallura; lo stato prolungato di spopolamento in cui è stata l’Isola ha consentito una crescita della vegetazione e una proliferazione della fauna che rendono oggi la Culuccia un posto unico. La fauna fino al 1980 era composta prevalentemente da animali stanziali tartarughe, pernìci, lepri, volpi, civette e poche altre specie. Dal 1980 in poi con l’arrivo dei cinghiali il sistema faunistico dell’Isola e dell’intera Gallura è mutato; i cinghiali essendo onnivori si nutrono anche dei piccoli delle lepri e delle pernìci queste ultime hanno modificato il loro sistema di cova per proteggersi. Le pernìci in passato covavano sul cisto a circa 1 metro di altezza da terra attualmente i loro nidi sono molto più in alto; numerose le tartarughe che vivono ancora sull’Isola. Gli animali migratori presenti sull’Isola sono prevalentemente beccacce, tordi, merli e colombacci. A settembre durante le forti maestralate l'Isola viene usata dai colombacci per il loro approdo in Sardegna. Durante condizioni meteorologiche di particolare maltempo l’isola diventa anche rifugio per uccelli migratori molto rari come il fenicottero rosa. La flora della Culuccia è costituita principalmente da olivastri e lecci, classica macchia mediterranea con lentischio, corbèzzolo, mirto, cisto, ginestra e ginepro. Il ginepro e l'olivastro in particolare in questo momento sono le piante maggiormente presenti nell’Isola.